Viaggi della memoria
21/01/2020 “memoria e shoa”.
Sami Modiano al Plinio Seniore
Lunedì 2 dicembre 2019 Sami Modiano, uno dei sopravvissuti di Auschwitz, ha tenuto una conferenzanell’aula magna del nostro liceo, nell'ambito del progetto memoria.
Sami Modiano, 89 anni, come tanti sopravvissuti è rimasto in silenzio per tanti anni, ma ora la sua missione è parlare e raccontare ai giovani: “fin quando dio mi darà la forza cercherò di farlo”.
Gli studenti del "Plinio Seniore", con il loro silenzio, attenzione e i numerosi interventi, sono stati una testimonianza di come l’opera di Sami Modiano sia un faro che illumina il cammino delle giovani generazioni.
La storia di Sami Modiano è una "trama intessuta di addii e partenze alle quali lui ha sempre opposto la determinazione a riappropriarsi delle sue radici".
Nato a Rodi nel 1930, in quel tempo isola italiana, sostiene di essere uno dei fortunati ad essere nato in questo bellissimo posto.
In"quest'isoladelle rose", ebrei, cristiani e musulmani convivevano pacificamente fino all'emanazione delle leggi razziali."
Quel giorno ho perso la mia innocenza.
Quella mattina mi ero svegliato come un bambino, la notte mi addormentai come un ebreo".
All'età di tredici anni viene deportato ad Auschwitz -Birkenau, insieme alla sua famiglia che in quel lager troverà la morte.
Piena di sentimento e gratitudine è la lettera, dedicata a Sami Modiano, scritta da Francesca Sebastio, alunna del 4a, che ha partecipato quest’anno al viaggio della memoria:
Lettera a Sami Modiano
Non so davvero da dove cominciare, sono talmente tante le cose che vorrei dire, talmente tante le emozioni provate, che non penso esistano nemmeno le parole adatte per esprimerle.
Quando sono partita per il viaggio della memoria, sapevo sarebbe stata un’esperienza forte, che avrebbe cambiato il mio modo di approcciarmi con ciò che mi circonda, ma dopo averlo vissuto, posso dire che è qualcosa di molto più grande, qualcosa che non si dimentica, qualcosa che pone dei mattoni importanti alla base della persona che si è, che ti cambia la vita, per farla breve.
Chiedo scusa in anticipo se con queste parole non sarò in grado di rendere al massimo il percorso che è stato fatto, che senza Sami Modiano non sarebbe stato possibile.
Sami, a te che riapri un po’ le tue ferite costantemente, per trasmettere a noi giovani quello che è stato, io volevo dire grazie.
Ti volevo ringraziare per le attenzioni che hai avuto per noi ragazzi, “i tuoi nipotini”, come ci chiami tu, per tutto l’affetto che ci hai dato, per la decisione di condividere la tua esperienza di vita con noi, per far sì che il futuro possa essere diverso dal passato, in un mondo in cui gli uomini si difendano l’un l’altro e non si combattano.
Hai tolto la nebbia che ci impediva di capire, ci hai presi per mano, e ci hai raccontato di quel percorso di dolore che nessun uomo meritava di attraversare, assolutamente nessuno.
Tu per me sei un vincitore, tu per noi, sei un vincitore, perché lotti ogni giorno con quei ricordi soffocanti, a cui permetti di riaffiorare per fare il bene dei ragazzi di tutto il mondo.
Con la tua storia ci hai insegnato che quello che ci circonda non è poi così scontato come probabilmente appare soprattutto a noi giovani del ventunesimo secolo, e molto di quello che noi abbiamo oggi è merito di quegli eroi anonimi che hanno lottato, prima di noi che semplicemente ne godiamo.
Io ti sono e ti sarò sempre immensamente grata per quello che hai fatto e che continui a fare nonostante tu non sia più un ragazzino.
Accolgo questo compito, di diffondere nel mio piccolo, quello che è stato, grazie a quello che mi hai trasmesso, dimostrando a tutti che nessuna malvagità, nessuna cattiveria, potrà mai essere vincente, e ci sei tu a dimostrazione di questo, che sei più forte di prima, anche per merito dell’aiuto di Selma, la quale ringrazio di cuore per averci mostrato e insegnato, durante il viaggio della memoria, quelli che sono i valori sui quali si dovrebbe realmente fondare una famiglia, partendo dal rispetto e dalla complicità fino ad arrivare alla fiducia e al sostegno reciproco.
Spero (anche se sono sicura che sarà così) che l’incontro di oggi possa far cambiare qualcosa nei ragazzi cheti hanno ascoltato, come è successo a me.
Sami, so che non sarà mai abbastanza, ed è questo il motivo per cui non smetterò mai di ripetertelo, grazie.
Francesca Sebastio, classe 4 a 2019/2020
27/01/2019 " a ottanta anni dalle leggi razziali"
Invitiamo tutti a prendere visione del documento dell'accademia nazionale dei lincei, che riassume brevemente la storia di quei provvedimenti, esortandoci non solo a ricordarli ma a raccontarli alle giovani generazioni, nella convinzione che la riflessione sui tragici eventi ad essi legati aiuti a formare cittadini critici e più consapevoli.
31/01/2018 “leggi razziali e i diritti negati”
Il giorno 28 gennaio 2019, presso l’aula magna del liceo Plinio Seniore, si è svolta una conferenza sulle “leggi razziali e i diritti negati”.
Sono intervenuti il prof. Amedeo Osti Guerrazzi - della fondazione del museo della shoah - ex studenti e studenti del liceo Plinio (Marco Visconti, Elisabetta Di Renzi, Lorenzo Testa, Gabriele De Pascalis, Manuela De Pascalis, Isacco Borra e Federica Castro) che, in diversi anni scolastici, sono stati protagonisti nella realizzazione del progetto memoria e hannopartecipato al viaggio ad Auschwitz-Birkenau.
I ragazzi, hanno raccontato l’esperienza vissuta durante la visita ai campi di prigionia insieme ai testimoni della shoah e manifestato il loro entusiasmo per aver preso parte all’iniziativa organizzata dalla prof.ssa Marina Fattapposta.
Al termine dell’evento la dirigente scolastica Maria Teresa Martelletti, ha ringraziato tutti i partecipanti, ricordando l’importanza di salvaguardare sempre la dignità e i diritti umani.