Il Viaggio della legalità (e non solo): Plinio in Sicilia
Non si hanno prove di un viaggio dell’enciclopedista romano Plinio Seniore in Sicilia, ma è noto, invece, quello del Liceo romano Plinio Seniore nella terra di Archimede. Come ogni anno, da alcuni anni ormai, gli studenti del Liceo esplorano la Sicilia occidentale nel segno del “Progetto Scuola-Legalità”, un viaggio d’istruzione organizzato da “Direttiva Viaggi”.
Accompagnate attraverso i luoghi della Mafia da testimoni diretti della lotta alla criminalità, che narrano la storia e i costumi (e luci e ombre) di una delle più belle regioni d’Italia, le classi comprendono il senso della parola “legalità” e la sua attuazione concreta nel quotidiano. Tappe-chiave sono state Palermo e l’immancabile visita a via D’Amelio, dove si erge coraggioso l’albero di Paolo Borsellino e della sua scorta, carico di braccialetti e offerte di chi la Mafia la combatte ogni giorno. O Capaci, col monumento a Falcone. Ancora, Cinisi, il paese di Peppe Impastato, vittima della Mafia, e in particolare la casa dell’uomo, ora “Casa Memoria”, luogo per ricordare la storia di sangue della criminalità organizzata, e Corleone, la terra dei più noti boss mafiosi, dove un gruppo di volontari incontra quotidianamente gli studenti e le studentesse d’Italia per spiegare cosa è la Mafia, come funziona, e come le si dice “no”.
Nel viaggio, però non si è dimenticato l’altro volto della Sicilia, la bellezza dei luoghi, l’archeologia, la buona cucina. Il viaggio, di cinque notti e sei giorni, iniziato a Roma in pullman per imbarcarsi a Napoli e sbarcare a Palermo, ha guidato le classi nelle città d’arte della Sicilia occidentale. Palermo, con la cattedrale, il Palazzo reale e la Cappella palatina, il quartiere di Falcone e Borsellino, la Kalsa, le sue strade ricche di aromi, vita e colori, il Teatro Massimo. E poi anche Trapani, con la cattedrale e la passeggiata delle mura di tramontana, la Chiesa dell’Immacolata e Sant’Agostino, la Chiesa delle Anime del Purgatorio. Oppure Selinunte, con il parco archeologico e il Tempio di Hera, ed Erice, borgo incantato con tanto di Castello Normanno e Duomo; al di sotto, le saline: qui, tra fenicotteri e colline bianche, i ragazzi hanno potuto respirare l’aria iodata e la luce della costa.
Perché la Sicilia non è solo Mafia ed è questo ciò che i siciliani tengono a ribadire e per cui non smettono di ricordare i loro eroi. A Cinisi, proprio fuori della “Casa Memoria” di Peppe Impastato e della madre Felicia, un uomo si è avvicinato a uno dei docenti accompagnatori delle classi e ha chiesto con molta serenità: “Siete qui per Impastato? Sapete, a Cinisi abbiamo anche una Santa e un forno che fa dei cannoli magnifici”. Come a dire che la Sicilia è anche altro. Ed è proprio questo ciò che il viaggio d’istruzione ha voluto mettere in luce: il buono e il bello che c’è, senza mai dimenticare il resto.